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ISO45001:2018:
a seguito delle proroghe dettate dalla situazione vissuta nel 2020, la scadenza ultima per il passaggio dalla norma OHSAS 18001  alla ISO 45001 è il 21 settembre 2021.
Una delle differenze sostanziali tra la norma Ohsas 18001 e la ISO 45001 è legata alla struttura HLS, (struttura ad alto livello).  I capitoli principali saranno quindi comuni alle norme ISO 9001 e ISO 14001 per permetterne una più efficace integrazione.  Una fondamentale differenza è l'introduzione del concetto di contesto dell’organizzazione ed i rischi associati a tutte le parti interessate. La norma richiede inoltre che la Direzione si assumi l’obbligo di rendere conto della prevenzione degli infortuni e malattie. nonchè della predisposizione di luoghi di lavoro e attività sicure e salubri
- Assicurando integrazione dei requisiti del SLL nei processi di business
- Guidando e sostenendo le persone
- Fornendo sostegno agli altri ruoli gestionali per dimostrare la loro leadership alle rispettive aree di responsabilità
- Proteggendo i lavoratori da ritorsioni a seguito di segnalazioni di incidenti, pericoli rischi opportunità
Un ulteriore novità è lagata al concetto relativo alla partecipazione e consultazione; in particolare sarà richiesto di implementare processi per la consultazione e la partecipazione dei lavoratori a tutti i livelli dell’organizzazione e mantenerli durante lo sviluppo, la pianificazione, l’implementazione, la valutazione delle performance e dei miglioramenti del sistema di gestione SSL. L’organizzazione dovrà fornite modi, tempistiche, risorse e formazione necessaria e che individui e rimuova attivamente le barriere che potrebbero limitare la partecipazione ad una efficace pianificazione del sistema di gestione.
Un ulteriore aspetto importante è la gerarchia dei controlli, tra cui:
- eliminare il pericolo (ove possibile);
- utilizzare materiali meno pericolosi,  migliorare i processi e le operazioni, investire in attrezzature e, se del caso,  riorganizzando il lavoro
- utilizzare «Controlli Amministrativi»; compresa la formazione
- fornire e garantire un uso di adeguati dispositivi di protezione individuale.

ISO14001:2015:
La struttura della ISO 14001 è suddivisa in dieci sezioni. Le prime tre sono introduttive, mentre le rimanenti sette contengono i requisiti per il sistema di gestione ambientale. Di seguito una sintesi delle sette sezioni principali:
Sezione 4: Contesto dell’organizzazione – Questa sezione illustra i requisiti per comprendere la tua organizzazione al fine di implementare un SGA. Essa comprende i requisiti per identificare le problematiche interne ed esterne, identificare le parti interessate e le loro aspettative, definire lo scopo del SGA e identificare i processi richiesti per il SGA.
Sezione 5: Leadership – I requisiti di leadership riguardano la necessità che l’Alta Direzione sia strumentale nell’implementazione del SGA. L’Alta Direzione deve dimostrare l’impegno nei confronti del SGA garantendo l’impegno ambientale, definendo e comunicando la politica ambientale e assegnando ruoli e responsabilità all’interno dell’organizzazione.
Sezione 6: Pianificazione – L’Alta Direzione deve anche pianificare il funzionamento continuo del SGA. È necessario valutare i rischi e le opportunità del SGA all’interno dell’organizzazione e devono essere identificati gli obiettivi ambientali per il miglioramento e i piani per conseguire tali obiettivi. Inoltre, è necessario che l’organizzazione valuti tutti i modi in cui i processi organizzativi interagiscono e influenzano l’ambiente, nonché gli impegni legali e di altro tipo richiesti all’organizzazione.
Sezione 7: Supporto – La sezione supporto riguarda la gestione di tutte le risorse per il SGA e include inoltre i requisiti relativi alla competenza, alla consapevolezza, alla comunicazione e al controllo delle informazioni documentate (i documenti e le registrazioni richiesti per i processi).
Sezione 8: Funzionamento – I requisiti operativi riguardano tutti gli aspetti dei controlli ambientali necessari ai processi organizzativi, nonché la necessità di identificare potenziali situazioni di emergenza e pianificare le relative risposte in modo da essere pronti ad agire in caso di emergenza.
Sezione 9: Valutazione delle prestazioni – Questa sezione include i requisiti necessari per assicurarsi di poter monitorare il corretto funzionamento del tuo SGA. Tali requisiti comprendono il monitoraggio e la misurazione dei processi, la valutazione della conformità ambientale, gli audit interni e il riesame del SGA da parte della Direzione.
Sezione 10: Miglioramento – Quest’ultima sezione include i requisiti necessari per migliorare nel tempo il tuo SGA. Ciò include la necessità di valutare le non conformità di processo e l’adozione di azioni correttive relative ai processi.
Queste sezioni sono basate sul ciclo di Deming (Plan-Do-Check-Act), che utilizza questi elementi per implementare il cambiamento all’interno dei processi dell’organizzazione al fine di produrre e mantenere dei miglioramenti nei processi.

Il concetto di LCA: La norma ISO 14001:2015 ha fra i suoi temi di maggior peso innovativo la considerazione della Prospettiva del Ciclo di Vita (o Life Cycle Perspective) nella gestione ambientale delle imprese, dei prodotti e servizi e nel complesso delle relazioni con tutti gli interlocutori che agiscono nelle filiere. Il Sistema di Gestione Ambientale ha sempre indicato alle aziende come identificare e valutare tutti gli aspetti ambientali connessi a prodotti e servizi in proporzione all’influenza e al controllo che sono in grado di garantire. Quindi non si tratta di tematiche nuove all’interno delle sue disposizioni.
L’esperienza pratica ha però evidenziate che solo di rado le organizzazioni certificate hanno compiuto passo significativi verso questa direzione e che saltuariamente le imprese sono arrivate ad applicare sistemi di gestione avanzati. Allo stesso modo risulta ancora poco praticata l’adozione di criteri ambientali nelle fasi di definizione dei prodotti e appare carente una pianificazione in relazione ai servizi offerti dal mercato con un coinvolgimento più partecipe dei soggetti coinvolti nel ciclo di produzione. Con queste premesse, la norma ISO 14001 desidera proporre un balzo qualitativo per i sistemi di gestione ambientale per come sino ad oggi sono stati concepiti, introducendo manifestamente il concetto di Ciclo di vita.
Con il Ciclo di Vita l’impresa deve considerare, all’interno di una visione e un approccio unitario, tutti gli impatti ambientali che sono collegati ai suoi servizi e prodotti attraverso tutte le fasi della loro vita e, al contempo, di valutare e coordinare in modo appropriato tutte le attività e i processi da cui questi sono causati.

ISO9001:2015:
Il Sistema di Gestione per la Qualità ISO9001, è uno standard internazionale che permette alle organizzazione di raggiungere i risultati attesi in termni di qualità di prodotto e servizio. Il nuovo modello basato sul contesto e rischio accentua maggiormente la necessità di dimostrare ai prorpri clienti la capaità di fornire, secondo parametri di qualità definit, nel tempo. La struttura della ISO 9001 è suddivisa in dieci sezioni. Le prime tre sono introduttive, mentre le ultime sette contengono i requisiti relativi al Sistema di Gestione della Qualità. Di seguito una sintesi delle sette sezioni principali:

Sezione 4: Contesto dell’organizzazione – Questa sezione parla dei requisiti per comprendere la tua organizzazione al fine di implementare un SGQ. Essa comprende i requisiti per identificare i problemi interni ed esterni, identificare le parti interessate e le loro aspettative, definire lo scopo del SGQ e identificare i processi e il modo in cui questi interagiscono.
Sezione 5: Leadership – I requisiti di leadership riguardano la necessità che l’Alta Direzione sia strumentale nell’implementazione del SGQ. L’Alta Direzione deve dimostrare l’impegno nei confronti del SGQ garantendo l’attenzione al cliente, definendo e comunicando la politica per la qualità e assegnando ruoli e responsabilità all’interno dell’organizzazione.
Sezione 6: Pianificazione – L’Alta Direzione deve anche pianificare il funzionamento continuo del SGQ. È necessario valutare i rischi e le opportunità del SGQ all’interno dell’organizzazione e devono essere identificati gli obiettivi per il miglioramento della qualità e i piani per conseguire tali obiettivi.
Sezione 7: Supporto – La sezione supporto riguarda la gestione di tutte le risorse relative al SGQ e illustra la necessità di controllare tutte le risorse, incluse le risorse umane, gli edifici e le infrastrutture, l’ambiente di lavoro, le risorse per il monitoraggio e la misurazione e le conoscenze organizzative. La sezione include inoltre i requisiti relativi alla competenza, consapevolezza, comunicazione e controllo delle informazioni documentate (i documenti e le registrazioni richiesti per i processi).
Sezione 8: Funzionamento – I requisiti operativi riguardano tutti gli aspetti della pianificazione e della creazione del prodotto o del servizio. Questa sezione contiene i requisiti relativi alla pianificazione, al riesame dei requisiti del prodotto, alla progettazione, al controllo dei fornitori esterni, alla creazione e alla distribuzione del prodotto o del servizio e al controllo dei risultati non conformi dei processi.
Sezione 9: Valutazione delle prestazioni – Questa sezione include i requisiti necessari per assicurarti di poter monitorare il corretto funzionamento del tuo SGQ. Tali requisiti comprendono il monitoraggio e la misurazione dei processi, la valutazione della soddisfazione del cliente, gli audit interni e il riesame del SGQ da parte della Direzione.
Sezione 10: Miglioramento – Quest’ultima sezione include i requisiti necessari per migliorare nel tempo il tuo SGQ. Ciò include la necessità di valutare le non conformità di processo e l’adozione di azioni correttive relative ai processi.4001 45001 brescia sa8000 brescia brc bresci
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Settore agroalimentare
Lo standard ISO 22000
ISO 22000 è lo standard fondamentale per i sistemi di gestione della sicurezza nel settore agroalimentare. Questa norma consente a tutte le aziende coinvolte nella filiera, in modo diretto o indiretto, di identificare con precisione i rischi a cui sono esposte e di gestirli in maniera efficace. Prevenire il verificarsi di incidenti lungo tutta la filiera e verificare l'adeguatezza rispetto alle norme sono due aspetti essenziali per la tutela del brand.

Lo standard BRC/ Iop (GSPP)
Lo standard  nasce per dare risposta alla richiesta esplicita di garanzie della GdO internazionale (soprattutto del mondo anglosassone) in materia di sicurezza igienico-sanitaria dei materiali a contatto con gli alimenti. È uno standard privato sviluppato da BRC (British Retail Consortium) in collaborazione con l’Istitute of Packaging collocabile fra gli schemi di prodotto ma con una visione integrata di processo e sistema.
I requisiti dello standard sono molto dettagliati e specifici e, in alcuni casi superano le richieste di base previste dalla normativa cogente. In più punti richiama esplicitamente misure e modalità di gestione dei rischi per la sicurezza alimentare e dettaglia un approccio molto rigido sugli standard di stabilimento (infrastrutture).
E' rivolta a:
produttori di materiali a contatto con l’alimento MCAt
trasformazione di materiali a contatto con l’alimento MCA
distributori di materiali a contatto con l’alimento MCA
utilizzatori di packaging destinato al contatto alimentare e prodotto nelle linee di confezionamento

Lo standard ISO 22005
La ISO 22005 recepisce le norme italiane UNI 10939:01 relativa a “Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari” e UNI 11020:02 relativa “sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari” e si applica a tutto il settore agroalimentare, comprese le produzioni mangimistiche. Tale norma è il documento di riferimento internazionale per la certificazione di sistemi di rintracciabilità agroalimentari. L’implementazione di sistemi di rintracciabilità nelle aziende e nelle filiere agroalimentari costituisce uno strumento indispensabile per:
rispondere agli obblighi cogenti,
valorizzare particolari caratteristiche di prodotto, quali l’origine/territorialità e le caratteristiche peculiari degli ingredienti,
soddisfare le aspettative del cliente (inteso sia come GDO, sia come consumatore finale).
Il solo sistema di rintracciabilità non è in grado di garantire la sicurezza del prodotto alimentare, ma può sicuramente dare un importante contributo al raggiungimento di tale obiettivo.

Dichiarazione di Conformità per i MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti)
E' una certificazione necessaria per garantire il rispetto di determinati requisiti obbligatori in tema di igiene alimentare.  I MOCA sono regolamentati sia da provvedimenti nazionali che europei, ma attualmente non esiste un unico corpus legislativo armonizzato. Materiali e oggetti che richiedono la certificazione MOCA sono davvero molti e appartenenti a diverse categorie, in primis tutti i produttori di contenitori, imballaggi e avvolgenti destinati al contatto con gli alimenti (ma, in realtà, anche tutti i soggetti che in qualche modo interagiscono con la filiera alimentare).
Vengono considerati come MOCA quei materiali e quegli oggetti che presentano anche solo una delle seguenti caratteristiche:
sono destinati a essere messi a contatto con prodotti alimentari;
sono già a contatto con prodotti alimentari e sono destinati a questo fine;
si prevede possano essere messi a contatto con prodotti alimentari o si prevede trasferiscano i propri componenti ai prodotti alimentari nelle condizioni d’impiego normali o prevedibili.
L’obiettivo della certificazione è quello di tutelare la salute dei consumatori, per limitare al minimo le contaminazioni lungo tutta la filiera. Tramite la Dichiarazione MOCA, infatti, viene garantita la qualità del prodotto in tutte le fasi del processo: dalla materia prima al prodotto finito, passando dall'etichettatura allo stoccaggio, per assicurare che non vi siano state alterazioni sulla qualità del prodotto. Molto importante risulta l'articolo 17 del Regolamento, legato alla rintracciabilità dei materiali e degli oggetti destinati a entrare in contatto con gli alimenti. Essa, infatti, deve essere garantita " in tutte le fasi per facilitare il controllo, il ritiro dei prodotti difettosi, le informazioni ai consumatori e l'attribuzione della responsabilità".
Chi é soggetto:
produttori di sostanze destinate ad essere usate per la produzione di MOCA;
produttori di materiali intermedi o semilavorati, destinati ad essere trasformati in prodotti finiti
produttori di prodotti finiti, chiamati anche "trasformatori" o "assemblatori" di MOCA;
importatori che immettono sul mercato UE (da paesi extra Unione Europea) sostanze, materiali intermedi o prodotti finiti;
utilizzatori finali (ad esempio catering o ristoranti)
Pest control EN 16636
La norma UNI EN  16636, pubblicata marzo 2015, rappresenta lo standard europeo di riferimento per le imprese che offrono servizi di Pest Management. La norma, fortemente voluta da CEPA, definisce i  requisiti che le imprese di questo settore devono possedere per il controllo e la gestione degli infestanti e stabilisce le competenze che devono possedere le diverse figure professionali  coinvolte nell’erogazione di questi servizi (personale amministrativo, addetti alle vendite,  responsabile tecnico, utente professionista). Questa norma si presta anche ad essere un utile strumento di valutazione dei propri fornitori per gli utilizzatori di servizi di Pest Management, in particolar modo per le aziende del settore agroalimentare, ma anche per le pubbliche amministrazioni.
CAMPO DI APPLICAZIONE
La norma si applica a fornitori professionali di servizi per la gestione e il controllo delle infestazioni (Pest Management) e riguarda tutte le attività svolte dalle aziende, a partire dal primo contatto fino ad arrivare alla verifica dell’efficacia dell’intervento svolto. In quest’ottica non sono ammesse esclusioni di fasi. Non si applica ai servizi relativi a protezione delle culture, né alla pulizia e disinfestazione ordinaria associata a regolari contratti di servizi per la pulizia. Il cuore della norma è rappresentato dai capitoli 5 “flusso di processo dei servizi professionali” e 6 “Competenze e requisiti”.
 
COMPETENZE E REQUISITI
Le competenze e i requisiti che ogni operatore deve possedere sono dettagliate nell’appendice A della norma.
All’interno dell’azienda è richiesta la presenza di un responsabile tecnico che svolge almeno queste funzioni:
supervisiona il mantenimento delle competenze del personale e delle abilità tecniche che permettono di eseguire le attività presso le aziende clienti;
è responsabile della gestione delle attrezzature, con particolare attenzione alla gestione delle manutenzioni e delle calibrazioni degli strumenti;
è responsabile della fornitura e dell’uso dei pesticidi, che deve essere in linea con i principi della Gestione Integrata dei Parassiti.
 
FORNITURA ED USO DI PESTICIDI
Il responsabile tecnico deve preferire i metodi e gli interventi che sono in conformità ai principi della Gestione Integrata degli Parassiti (IPM) e deve assicurarsi che gli utenti professionali utilizzino solo i prodotti approvati dalle autorità competenti.
La selezione dei pesticidi deve tenere conto di aspetti quali efficacia, efficienza e selettività. Inoltre deve considerare l'impatto ambientale e umano e sul benessere animale.
Il cliente deve essere informato sui rischi legati ai prodotti utilizzati. Infine il responsabile tecnico deve garantire che vengano prese tutte le precauzioni necessarie per prevenire fuoriuscite accidentali o il contatto con specie non bersaglio.
 DOCUMENTAZIONE E REGISTRAZIONE
Deve essere documentata una procedura per ogni tipo di servizio.
Documentare il tipo di servizio fornito al cliente e mantenere la registrazione per almeno un anno.
Registrare le prove delle attività svolte e dei risultati raggiunti.
Fornire informazioni sul piano di gestione e controllo infestazioni specifico basato sulla valutazione di rischio, in modo da stabilire un processo di controllo basato su responsabilità, diritti e doveri.
Completare una revisione e una valutazione formali dei risultati incluse eventuali raccomandazioni a per il cliente.
Preparare registri accurati contenenti raccomandazioni per il cliente ed informazioni sui prodotti, le quantità usate e i principi attivi.
 
VANTAGGI
Caratterizza  l’azienda come fornitore di un servizio professionale qualificato;
Accresce la fiducia delle aziende clienti, in particolare quelle del comparto food (soprattutto quelle certificate BRC – GFSF e IFS) che sono molto sensibili a questi aspetti che impattano sulle caratteristiche igienico-sanitarie dei loro prodotti
Il possesso di un certificato a fronte  della norma UNI EN 16636:2015 può essere inserito come requisito all’interno di bandi pubblici.
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